Sabato 27 ottobre sarà ancora una volta festa nazionale per l'open source di casa nostra: in più di 100 città italiane va in scena il Linux Day 2007,
settima edizione dell'oramai tradizionale appuntamento con la
celebrazione e la diffusione di concetti quali software libero, sistemi
operativi aperti e informatica svincolata dall'influenza delle corporazioni e dei patent troll in circolazione.
Per quanto il mondo di Tux il pinguino sia attualmente al centro di crescenti tensioni legali tra piccoli e grandi attori della scena informatica internazionale, Linux vuol dire soprattutto tecnologia e passione,
la stessa passione che animerà i ritrovi del Linux Day variamente
organizzati in tutta Italia, con mezzi che vanno dall'autarchia e
autogestione più pure alla sponsorizzazione di un gigante come
l'americana IBM e sale universitarie dedicate.
Promosso e coordinato come sempre dalla associazione pro-bono Italian Linux Society, il Linux Day è in realtà una manifestazione-ombrello organizzata e gestita localmente dai tanti Linux User Group e gruppi di free software sparsi per il territorio: a tali organizzazioni di aficionado del pinguino sta decidere cosa fare e quali tematiche affrontare durante la giornata, lavorando in totale autonomia ma nel rispetto delle linee guida stilate da ILS.
Una delle condizioni qualificanti per un Linux Day degno di tale nome e pienamente rispettoso della filosofia open sancisce la gratuità obbligatoria dell'ingresso e della partecipazione agli eventi,
pena la riconsiderazione della candidatura del LUG colpevole di
infrazione per l'edizione del prossimo anno. Ogni realtà locale è
libera di promuovere donazioni, raccolta fondi o vendita di materiale
promozionale, ma tutti gli eventuali gadget forniti da ILS non potranno
che essere distribuiti senza chiedere un centesimo in cambio.
Se
quindi lo scopo principale dell'evento è "promuovere l'uso e la
conoscenza del sistema operativo GNU/Linux e del software libero", le modalità di tale promozione sono materia di decisione da parte dei LUG stessi: c'è chi ospiterà interventi su OpenOffice.org e il Trusted Computing, chi porrà l'accento sul fatto che col pinguino ci si può anche far girare i videogame, chi presenterà le novità della distro Ubuntu 7.10 e chi affronterà le problematiche introdotte nell'universo open dalla discussa GPL v3.
La tendenza generale è quella di offrire una trattazione a più livelli
a quanti volessero avvicinarsi al mondo di Linux e del software a
codice aperto o volessero approfondire l'argomento, con interventi
specialistici a tema ma anche l'immancabile punto di raccolta – o per
meglio dire di prelievo – delle distro più apprezzate e
accessibili come Ubuntu, e le "install fest" nel corso delle quali i
volontari si offriranno di riconvertire il PC dei partecipanti in
macchine motorizzate Tux.
Il numero di località coinvolte nel Linux Day conta al momento di scrivere 111 città, ma non è escluso che di qui a sabato possa aumentare ancora visto che è sempre possibile aggiungere nuove iniziative
dei LUG alla lista. Al Linux Day partecipa praticamente tutta Italia,
ma nonostante questo emerge piuttosto chiaramente il fatto che la rappresentanza è molto più fitta tra le regioni centro-settentrionali
rispetto a quelle del meridione. Il maggior numero di città ad ospitare
il Linux Day si trova in Veneto (14), Lombardia (13) e Toscana (11).
Piuttosto singolarmente tra i convitati al Linux Day di quest'anno potrebbe esserci anche Microsoft:
il gigante del software, che secondo alcuni openattivisti è il Diavolo
con cui Novell ha stretto patti pericolosi per Linux e l'interno mondo
open risulta tra gli sponsor di QuiFree,
la due-giorni di "software libero e liberi saperi" che nell'ambito del
Festival della Creatività di Firenze ospiterà il Linux Day della città
toscana. Apparentemente anche altri due sponsor sono legati a
Microsoft, mentre un quarto non avrebbe alcun collegamento con il
soggetto della manifestazione, ovvero il software libero e gratuito.
Un ospite imprevisto che, a ben spulciare tra le linee guida
della manifestazione – la numero sei in particolare, che ne sancisce il
carattere indipendente, non commerciale e teso esclusivamente a
promuovere gli obiettivi propri del Linux Day – potrebbe accollare
all'edizione fiorentina il mancato rispetto del vademecum messo a punto da ILS.
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